Ecco settembre! Sul nostro calendario (opera e dono di Luisa Goglio, nostra fidatissima grafica) fa bella mostra di sé un lupo dai denti aguzzi, protagonista di Sono io il più forte, film d’animazione nato in corsia nel 2015, a partire dall’omonimo racconto del grandissimo Mario Ramos.
Le mutande di Orso Bianco di Tupera Tupera (edito da Salani) è invece il libro che ci ha accompagnato per tutta l’estate. Oggi siamo nel reparto di pediatria ovest, la caposala ci accoglie e ci guida: incontriamo Elia e Mirko, 20 anni in due, entrambi silenziosi. Incoraggiati dai rispettivi genitori, ci mettono poco a scendere dai rispettivi letti, a sedersi gomito a gomito al tavolino e – matita alla mano – iniziare il dialogo disegnato.
Orecchie grandi e tonde di qua, piccole e a punta di là, espressione sorpresa di qui, interessata e cattivella di qua. Poi si passa al cartoncino colorato e le differenze continuano. Folto pelo nero contro morbido candore della pelliccia. Chi sono? Un gatto e un orso. Nel silenzio continua il lavoro accurato dei due giovani pazienti. Si ritagliano le zampe, il corpo, gli elementi minuti dei musi, alcuni si incollano altri si assemblano con la patafix. Siamo pronti per l’animazione.
Elia preme un tasto, il computer scatta 2 fotografie, Mirko sposta il gatto e Elia fa click e così ancora per tante, tantissime volte. Poi, dopo uno scambio di sedie e giro di valzer dei carellini che portano appesi la flebo, si invertono i ruoli e si continua, fino a che la scena non è finita.
Dalle 15 alle 17,40 – alle 18 viene servita la cena – Elia e Mirko hanno costruito i personaggi e realizzato ben 8 secondi di animazione di cui sembrano soddisfatti. Non c’è dubbio: siamo di fronte a due perfetti giovani pazientissimi animatori.